Qui troverete la ricetta del cren o salsa di rafano. Una salsa fantastica che abbiamo servito alla nostra Fiera del bollito con la pearà. Forse il cren è uno dei cibi italiani più forti e piccanti in assoluto, peperoncini a parte.
Cos’è il cren o salsa di rafano
Il cren o rafano è una pianta chiamata anche barbaforte.
È ottima ad accompagnare i bolliti di carne. È una salsa davvero tanto piccante, e nulla ha da invidiare alla giapponese wasabi che gli amanti del sushi conoscono bene.
Prepararla è abbastanza semplice ma servono alcune accortezze.
Guanti, occhiali e cren
Un amico ci ha raccontato che suo nonno quando prepara il cren indossa i guanti per lavare i piatti e occhiali da saldatore. Questo perché il rafano quando lo si trita è pungente e può essere pure irritante. Magari aprite anche le finestre per quei 10 minuti che bastano a prepararlo.
Come si prepara il cren
Lavate bene e sbucciate con un coltello o con un pelapatate le radici di rafano.
Grattugiate la radice a mano con una grattugia da formaggio, o tagliatela a pezzetti e mettetela in un frullatore o in un mixer.
Aggiungete il sale e lo zucchero e mescolate.
Mettete il tutto in un vasetto di vetro e versate l’aceto fino a ricoprire il cren.
Chiudete il vasetto e mettetelo in frigo.
Meglio attendere 3 o 4 settimane prima di assaggiarlo. Fate attenzione quando aprirete il vasetto per la prima volta: la potenza del cren è davvero straordinaria. Quindi non ficcateci il naso come i bambini: potreste ritrovarvi a lacrimare come fontanelle.
Servite il cren o salsa di rafano con i bolliti di carne o i lessi accanto all’immancabile pearà.
Dimenticavamo, ci sono dei modi per rendere il cren meno forte, ad esempio aggiungendo un po’ di mollica di pane. Ma noi non li suggeriamo. Il cren è come l’amore: almeno un pochino deve farvi lacrimare (di gioia) tant’è forte. Altrimenti non è cren.